I titolari di Partita IVA non devono smettere di sognare. Acquistare casa con un mutuo è possibile, vediamo a quali condizioni.
Le banche prima di concedere un mutuo valutano l’affidabilità creditizia del possibile cliente. Quando una Partita IVA fa domanda di finanziamento un esito positivo è tutt’altro che scontato. Come convincere l’istituto di credito?
Comprare casa senza chiedere un mutuo in banca è una possibilità remota, un’utopia per tantissime persone. Necessariamente bisogna impegnarsi nel pagamento di un finanziamento con piano di ammortamento molto lungo e rate mensili onerose. Questa è l’unica strada per avere una casa di proprietà. Presuppone dei sacrifici ma per gli italiani sono condizioni accettabili. L’importante è riuscire ad ottenere questo mutuo a condizioni sostenibili. Le banche non concedono con leggerezza il grosso prestito.
Valuteranno attentamente l’affidabilità creditizia del possibile cliente. Chiederanno la busta paga, le garanzie, controlleranno il rapporto tra rata ed entrate mensili e verificheranno che il richiedente non risulti un cattivo pagatore. Abbiamo parlato di busta paga perché è il documento che apre le porte su un’esito positivo della domanda se deriva da un contratto di lavoro a tempo indeterminato. I lavoratori con Partita IVA sono autonomi e non hanno una busta paga a garanzia della richiesta. Come colmare questa mancanza?
Per ottenere un mutuo occorre avere una buona storia creditizia e una documentazione finanziaria dettagliata. Occorrerà presentare alla banca la dichiarazione dei redditi degli ultimi due/tre anni per dimostrare la stabilità del reddito annuale, le fatture e le ricevute per quantificare le entrate mensili e mostrare la capacità di gestione delle finanze e gli estratti conto bancari per mostrare la liquidità che si ha a disposizione. L’istituto di credito, poi, potrebbe richiedere ulteriore documentazione per avere maggiori garanzie.
Il professionista iscritto ad un Albo dovrà presentare l’iscrizione mentre chi gestisce un’azienda dovrà presentare il bilancio annuale. Oltre ai redditi, la banca valuterà anche i documenti anagrafici e immobiliari. Solitamente l’istituto di credito richiede che la Partita IVA sia aperta da minimo tre anni, che i guadagni siano stati costanti e che ci siano almeno due modelli unici a supporto della domanda di mutuo. Prima di inoltrare la richiesta, poi, occorrerà accertare che la rata mensile sia sostenibile (non più del 30/35% dei guadagni ipotizzati) e verificare la possibilità di introdurre un secondo intestatario per aumentare le probabilità che la banca accetti la richiesta potendo contare su entrate maggiori.
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