Andiamo a vedere in quali casi è possibile allo stesso tempo sia percepire la disoccupazione che avere un contratto regolare di lavoro.
Come è noto, il mondo del lavoro non è per niente una sorta di oasi felice. Sono diversi, infatti, gli aspetti e gli elementi che andrebbero migliorati e che ci trasciniamo colpevolmente dietro da ormai tanti, troppi anni. In generale, però, possiamo dire che la causa principale di molti mali è la mancanza di investimenti, che crea pochi posti di lavoro e che fa sì che le società già in essere facciano molta fatica ad andare avanti. Può capitare, in un contesto del genere, in maniera a dir poco frequente di perdere la propria occupazione e di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.
Ci si può, ovviamente, dimettere, ma in quel caso si tratta di una scelta personale. In molti altri casi, può arrivare il licenziamento per giusta causa. Legato per esempio a delle gravi inadempienze ripetute nel tempo o ad un taglio di personale legato a scarsi ricavi prodotti dalla società per la quale si lavora. In questo caso, però, come è noto, lo Stato provvede a riconoscere a questi lavori il sussidio che va sotto il nome di NasPi. In alcuni casi, però, per legge è possibile lavorare e continuare comunque a percepirla. Andiamo a vedere quali sono le situazioni ammesse in tal senso.
Il principale e più comune caso nel quale è possibile lavorare e continuare ad aver garantito il sussidio di disoccupazione è quello di sottoscrivere un contratto di durata inferiore a 6 mesi. In questo caso, infatti, la stabilità economica della persona non è garantita. Ovviamente, però, ci sono anche delle soglie di reddito da tenere attentamente in considerazione. Per quanto riguarda il lavoro dipendente, il reddito percepito non deve superare gli 8.500 euro annui.
Il discorso cambia per quel che riguarda le prestazioni occasionali, con la soglia consentita che in questo caso è fissata a 5.000 euro. Una ulteriore distinzione, inoltre, va fatta per il lavoratore autonomo, visto che costui non dovrà produrre più di 5.500 euro in un anno per veder conservato, per così dire, il diritto di avere il sussidio Naspi. A proposito di Naspi, ecco quando arriverà il pagamento relativo al mese di settembre.
Il sussidio NasPi è compatibile con i lavori che rientrano nelle soglie prima indicate per un motivo molto semplice. I limiti, infatti, sono parametrati rispetto alla no tax area, vale a dire la somma dei redditi che sono esclusi da imposizioni di natura fiscale. Se poi il lavoro dipendente supera i 6 mesi, allora si perde il diritto di avere la NasPi.
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