Quali sono le conseguenze se si va a sbagliare la compilazione dell’ISEE? Anche se l’errore è fatto in buona fede si può rischiare grosso!
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un documento che serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie. La sua compilazione serve per poter richiedere di usufruire di alcuni servizi specifici, come contributi e bonus, mense scolastiche, tasse universitarie, trasporto pubblico, ticket sanitari, assegno unico e così via.
Grazie al servizio online ISEE precompilato reso disponibile dall’Inps, è possibile inviare telematicamente la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ottenere l’attestazione ISEE precompilata, così da rendere più semplice la procedura.
Ad ogni modo, che cosa si rischia sull’ISEE si dichiara il falso? Anche se l’errore è commesso in buona fede, è bene sapere che si può andare incontro a serie conseguenze.
Anche se si commette un errore in buona fede o per una semplice disattenzione, l’infedele dichiarazione dei dati ISEE è sanzionata duramente, poiché si configura reato di false attestazioni ai sensi dell’articolo 76 del testo unico sulla documentazione amministrativa (D.P.R. n. 445/2000) che richiama l’articolo 483 del Codice penale.
La Legge punisce con la reclusione fino a 2 anni colui che “attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità”. Ma non è tutto perché dichiarare falsità durante la compilazione dell’ISEE comporta anche la decadenza dei benefici spettanti a seguito della presentazione dell’ISEE falso (articolo 75 del Testo Unico). Le somme già percepite dovranno dunque essere restituite.
Se, peggio ancora, dalle indagini effettuate dovesse risultare che le dichiarazioni mendaci sono state prodotte proprio con lo scopo di ottenere determinate agevolazioni e prestazioni, si incorre nel reato di truffa ai danni dello Stato o di altri Enti pubblici. Di conseguenza si può essere puniti con il carcere da 1 a 5 anni.
Nei casi meno gravi, ma assimilabili a quello precedente, si incorre nel reato di Indebita percezione di erogazioni pubbliche, punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, che diventano 4 anni se le somme sono a carico dell’Unione Europea o se il profitto supera i 100 mila euro.
Qualora la somma indebitamente ottenuta grazie all’ISEE falso non dovesse superare i 4 mila euro, il comportamento di indebita percezione non costituisce reato e si applica quindi ‘solo’ una sanzione amministrativa compresa tra 5.164 e 25.822 euro. In ogni caso l’importo non può superare il triplo del beneficio ottenuto. Pertanto, si raccomanda la massima attenzione nel momento in cui si va a compilare l’ISEE. In caso di dubbi è meglio rivolgersi ad un professionista.
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