Abbassare l’ISEE, il sistema che può essere utilizzato in maniera legale. Ma occorre tenere presenti alcuni aspetti.
L’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) è come noto un valore richiesto per ottenere tutta una serie di prestazioni e agevolazioni nel settore pubblico. Dunque quasi tutte le famiglie ne hanno fatto la conoscenza e sanno di che cosa si tratta. Ricordiamo che l’ISEE è una sorta di fotografia della condizione anagrafica, reddituale e patrimoniale di un nucleo familiare, in un dato momento storico
Per l’ISEE ordinario si fa riferimento ai dati del secondo anno solare precedente. Dunque questo valore quantifica la ricchezza di una famiglia, utilizzando una serie di elementi e informazioni in gran parte già note alle banche dati informatizzate dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS. Non è un caso che la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) precompilata sia sempre più la base utilizzata per la compilazione dell’ISEE.
Abbassare l’ISEE, come agire senza violare la legge
Come detto l’ISEE serve per accedere a molte prestazioni e agevolazioni nel settore pubblico. Quindi per molti nuclei familiari si pone il problema di abbassare l’ISEE per ottenere il maggior numero di vantaggi possibili. In genere, si tratta di operazioni lecite che possono contribuire al raggiungimento dello scopo.
Ma occorre tener presente come agire. Ricordiamo che l’infedele dichiarazione dei dati ISEE è punita con severità e configura il reato di falsa attestazione, sanzionata con il carcere fino a due anni, con la decadenza dei benefici e la restituzione di quanto già percepito in modo illegale. C’è anche il rischio di cadere nel reato di truffa ai danni dello Stato e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Reati anch’essi sanzionati con severità.
Quindi occorre agire con la massima prudenza e rispettando le norme. Secondo alcuni si può ottenere il risultato svuotando il conto in banca. Prima di tutto bisogna sapere quanto pesa sull’ISEE ogni componente economica. Il patrimonio mobiliare (quindi anche i conti correnti) incide per il 20%, mentre i redditi costituiscono il restante 80%. Inoltre i conti bancari hanno una franchigia di 6.000 euro, aumentata di 2.000 per ogni componente della famiglia.
In altre parole, l’incidenza dei soldi in banca sull’ISEE non è particolarmente elevata e pesa solo in presenza di grandi quantità di denaro. Da ricordare che anche i titoli di Stato, fino a 50.000 euro, sono esclusi dal calcolo ISEE da quest’anno. Comunque il contante non si dichiara per la DSU e, quindi non essendoci limiti legali al possesso di liquidità, si potrebbe svuotare il conto per abbassare l’ISEE, ricordando l’incidenza accennata prima.
Ma movimenti eccessivi sul conto potrebbero far scattare dei controlli da parte della Banca d’Italia per le norme antiriciclaggio, oltre a verifiche patrimoniali e fiscali. Un altro sistema per abbassare l’ISEE potrebbe essere l’emissione di assegni circolari a una persona di fiducia (che non li incassa). In questo modo la giacenza media e quindi l’ISEE si abbassano. Ma gli effetti non sono immediati. Sarebbero visibili solo dopo due anni, con i pericoli accennati.