Gli asciugamani sono una parte fondamentale della vita quotidiana di tutti e essendo costantemente a contatto con il corpo raccolgono, inevitabilmente, seno, microrganismi vari e cellule epiteliali. Per questo la loro igiene è fondamentale così come la regolarità nella loro pulizia.
L’esito di un recente studio attuato nel Regno Unito sulla frequenza di lavaggio degli asciugamani ha scatenato un polverone sul web.
Uno studio condotto in Gran Bretagna ha rivelato che la maggior parte degli inglesi non adotta una cura sufficiente riguardo al cambio e lavaggio dei propri asciugamani. È emerso che spesso li utilizzano per svariati mesi prima di sostituirli.
L’esito del sondaggio ha sollevato scalpore e anche la problematica dell’igenizzazione degli asciugamani. Una scarsa igiene difatti favorisce la proliferazione di batteri e soprattutto impedisce una corretta igiene personale nell’utilizzatore.
Da qui nasce una domanda comune, ovvero qual è la frequenza consona per la pulizia degli asciugamani?
Le linee guida emerse dagli esperti hanno rivelato uno scenario che si discosta nettamente dagli usi comuni emersi dallo studio britannico.
La frequenza di lavaggio dell’ asciugamano da bagno consigliata è un lavaggio dopo tre utilizzi.
Questo amplia la tempistica nella quale l’asciugamano riesce ad asciugarsi completamente, tra un utilizzo e quello successivo, così da evitare la fastidiosa formazione di odori sgradevoli.
Altro discorso invece per gli asciugamani intimi dato che è consigliato di cambiarli spesso e questo perché variare aiuta a proteggere le zone più delicate del nostro corpo.
Secondo gli esperti è utile anche il lavaggio degli asciugamani non utilizzati ogni sette dieci giorni per prevenire la formazione di batteri. I lavaggi devono avvenire ad alte temperature, sopra i 60°C, in modo da igienizzare efficacemente i tessuti.
Per quanto riguarda gli asciugamani presenti nelle altre stanze dell’ abitazione come cucina o camera da letto, è bene cambiarli e lavarli ogni 1-2 settimane, oppure prima se risultano visibilmente sporchi o untuosi.
La pulizia della biancheria andrebbe sempre fatta con prodotti detersivi dedicati al bucato, rispettando le indicazioni riportate sulle etichette di lavaggio.
Il rischio maggiore è quello che si sviluppi una proliferazione di batteri come gli stafilococchi. Questo potrebbe portare a eruzioni e infezioni in presenza di abrasioni o ferite.
Oltre a questo la formazione di microorganismi su asciugamani poco puliti può causare cattivi odori, che risultano difficili da eliminare successivamente.
Va sottolineato che lasciarli e umidi per troppo tempo può favorire la formazione di acari della polvere e delle loro deiezioni, responsabili di allergie.
Regole semplici ma importanti da osservare. Uno studio tedesco ha inoltre messo in evidenza come la mancata pulizia degli asciugamani, così come un loro utilizzo prolungato, possa favorire l’insorgenza di malattie fungine cutanee. Una cura adeguata di questi tessuti aiuta quindi a ridurre il rischio di contrarre infezioni.
È evidente quindi che pulire gli asciugamani con una certa costanza e sostituirli dopo un numero limitato di usi deve rientrare in quelle buone norme di igiene domestiche da non sottovalutare.
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