Che fine hanno fatto le statue che decoravano il Colosseo?

Colosseo, meglio noto come Anfiteatro Flavio. L’idea che avesse le statue nelle arcate non è mai tramontata: ora è realtà con un progetto.

Colosseo in notturna
Colosseo in notturna – Agora24.it

Anfiteatro Flavio, altrimenti noto come Colosseo. Una delle sette meraviglie del mondo e anche punto focale del turismo a Roma e non solo: le visite guidate fruttano alla Capitale il 30% degli introiti. Ci sono state anche delle controversie negli anni. Proprio recentemente è tornata alle cronache una tendenza non proprio esemplare: i turisti tendono a scrivere il proprio nome sulle mura di quel che resta dell’Anfiteatro. Dato che è impossibile imbrattare il monumento con la penna, lo incidono come fosse una scultura a cui aggiungere un dettaglio.

Particolare che costa caro: i colpevoli di quest’atto particolarmente discusso sono stati rintracciati e costretti a pagare una cifra astronomica di danni per evitare il peggio. A parte questo il Colosseo stupisce e meraviglia sempre chi lo guarda: era una vera e propria arena. Nell’antica Roma erano soliti farci combattimenti e manifestazioni sportive. Era come uno stadio: gli imperatori solevano dire “Panem et circenses”. Sostentamento e svago. Questo doveva avere il popolo.

Colosseo, le statue ci sono o no? La leggenda tra storia e avanguardia

Il Colosseo era, quindi, un punto di raccolta per i vari eventi cittadini. In un certo senso anche oggi è così con altri accenti e sfumature. Attualmente tutti guardano lui, all’epoca ammiravano quello che c’era dentro. A tal proposito è caccia ai particolari che non si vedono più. Leggenda narra che all’interno del Colosseo – nelle arcate – fossero inserite una serie di statue commissionate da un finanziatore diverso per ciascuna. All’epoca c’era il mecenatismo e ognuno voleva lasciare un contributo: i monumenti volevano dettagli magnifici. Chi contribuiva era come se avesse prenotato un posto nella storia.

Statue al Colosseo
Statue al Colosseo – Agora24.it

L’iconoclastia imperiale era molto accentuata. Aspetto che coniuga potere e cultura al servizio della coercizione: più lasciavi un segno del tuo passaggio – anche sul piano artistico – e maggiormente eri considerato. Lo stesso concetto venne riproposto anni dopo con l’avvento della dittatura fascista. Tornando all’oggi, però, non si placa l’ipotesi di queste statue al Colosseo che, poi, sarebbero state tolte dopo il crollo dell’Impero. Gli storici hanno molto discusso e dibattuto sull’argomento. Ora non ci sarà più bisogno di prendersela: un progetto inserirà le statue così come vuole la leggenda. Si tratta di “Pompei 79 D.C. – una storia romana”.

Il progetto inedito

Mostra dove saranno collocati una serie di teloni raffiguranti delle statue proprio lì dove s’immagina fossero presenti le 154 figure che rimandavano alle fornici dell’Anfiteatro Flavio. Una scelta che potrebbe riconiugare classicismo e avanguardia al servizio della modernità. Non mancano, infatti, gli interessati. Non vi sono certezze in tal senso, ma l’architetto Carlo Lucangeli è sempre più convinto di questa tesi e il progetto la mette in opera.

Ovviamente si tratterà di realtà aumentata rispetto alla magnificenza (autentica) del Colosseo che non farà altro che aumentare l’appeal sull’Impero Romano per una storia che si tramanda da metà ‘800. Quella relativa alle statue, il dominio imperiale – invece – c’è stato molto prima ed è durato più a lungo di una semplice voce. L’eco ancora è presente, proprio come fanno – idealmente – le statue più discusse della storia antica.

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