Pochi giorni ed entrerà in vigore il Digital Services Act. Chi non si adeguerà, sarà “sbattuto fuori” dalla rete europea: ecco il provvedimento
Il mondo di internet, si sa, è in continua evoluzione. Regole, dinamiche, procedure, cambiano all’ordine del giorno, anche per via degli adeguamenti che la normativa impone. Ma la novità che registriamo proprio in questi giorni è di quelle che cambieranno davvero il modo in cui abbiamo fin qui utilizzato il mezzo internet. Ecco cosa sta già accadendo.
La decisione dell’Europa è di quelle che rischiano davvero di cambiare gli equilibri della rete globale. Qualcosa che non dobbiamo sottovalutare, se si pensa che, ormai, su internet si fa tutto: ci si informa, si lavora e si cerca lavoro, si fanno acquisti di ogni genere e si intrattengono relazioni personali e sentimentali.
Alcune tra le più importanti piattaforme digitali al mondo, infatti, entro il 25 agosto dovranno adeguarsi alle nuove regole del Digital Services Act (Dsa), altrimenti non potranno più operare sul territorio europeo. Un cambiamento epocale, drastico, ordinato direttamente dalla Commissione Europea con un termine perentorio.
Cos’è il Digital Services Act?
La Commissione Europea, infatti, ha pensato a un unico paradigma per veicolare i contenuti che passano sulle Big Tech. Come è noto per essere definite Big Tech le piattaforme devono aver già raggiunto i 45 milioni di utenti. E, allora, a essere interessate alcune tra le principali realtà del mondo: Alibaba, AliExpress, Amazon Marketplace, App Store Apple, Booking, Facebook, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube, Zalando, i motori di ricerca Bing e Google Research.
Il monito di Bruxelles è chiaro: se vogliono continuare a lavorare in Europa devono adeguarsi. Sì, ma a cosa? L’obiettivo della Commissione Europea è quello di rendere internet un luogo più sicuro, tramite l’adozione del Dsa, che dovrebbe proteggere gli utenti, con particolare attenzione agli utenti minorenni, ai contenuti che possono vedere navigando in rete. Ma di cosa si tratta esattamente?
Il Dsa dovrà di fatto etichettare i contenuti, in modo tale che chiunque ci si imbatta possa conoscere chi li sta promuovendo. Il Dsa impone peraltro che non possano essere visualizzati annunci pubblicitari basati sulle informazioni riservate dell’utente. Le aziende della Big Tech dovranno inoltre impegnarsi affinché vengano applicati termini e condizioni chiare, semplici da comprendere. Essenziale, in tal senso che tutte le indicazioni e le avvertenze siano tradotti nelle lingue degli Stato dell’Unione Europea e che o i contenuti illegali o nocivi siano segnalati.