Cosa fare se si è vittime di stupro, dalla tutela della persona, fino all’azione penale contro l’aggressore: ecco come comportarsi.
Sembra apparentemente scontato denunciare, ma quello che la maggior parte delle persone non sanno, è che non sempre si sa cosa fare se si è vittime di stupro. Immediatamente si dovrebbe muovere l’azione legale nei confronti dello stupratore, ma nella realtà dei fatti entrano in gioco dinamiche difficili da controllare.
Shock, paura, sgomento e scarsa conoscenza dell’iter da seguire, sono solo alcune delle condizioni che contraddistinguono il trauma subito. Proprio per questo, non diamo nulla per scontato, e condividiamo quali dovrebbero essere tutte le azioni che una donna vittima di un reato penale di gravissima entità deve attuare.
Unite si è più forti, specialmente quando viene dato il giusto valore alla condivisione di informazioni utili a chiunque. Infatti precisiamo che anche se la stragrande maggioranza delle vittime per stupro sono le donne, duplicemente vittime a causa di una violenza di genere difficile da estirpare, anche gli altri orientamenti di genere subiscono questo danno fisico, morale ed emotivo. Pregiudizio, stereotipo e intolleranza nei confronti del prossimo, determinano le mancanze di rispetto che inquinano i rapporti umani con tossicità morale.
Inutile negare, attorno un tema così complesso e devastante per la salute psico-fisica umana, c’è molta ignoranza. Non perché le donne non siano in grado di agire. Si tratta di un tema storicamente trattato in maniera poco opportuna. Oggi grazie alle nuove fonti di informazione, bisogna anche contrastare i danni di questa cattiva informazione. Così, spieghiamo cosa fare passo passo, per denunciare, e per riuscire a contrastare questo cancro sociale. Le parole della professionista consigliano come comportarsi.
Iniziamo a dire qualcosa di essenziale e che potrebbe stupire, denunciare e correre dalla polizia non è un gesto così immediato. Appunto, lo shock per quanto accaduto, insieme alle altre condizioni sopracitate, potrebbero contrastare quella che dovrebbe essere la più naturale reazione da porre in essere. Quindi, se hai paura di trovarti una situazione del genere, sappi che c’è un iter da seguire che potrebbe aiutarti nel finalizzare l’azione penale nei confronti dello stupratore. Augurando che a nessuno capiti una violenza del genere, ecco cosa fare se si è vittime di stupro. Brigitte Kämpf è l’esperta che si occupa della questione, assistente sociale di professione.
Brigitte Kämpf consiglia per prima cosa, anche se sembra assurdo, di non lavarsi e di non cambiare la biancheria intima. La base essenziale per permettere una denuncia efficace, è avere più prove possibili. Non basta dire quanto accaduto, è necessario svolgere dei controlli medici per verificare la violenza. Se emotivamente e psicologicamente si tratta di danni che si manifestano e provano in maniera più complessa, il corpo può parlare attraverso graffi, lesioni e sostanze estranee al corpo di chi ha subito.
Se malauguratamente chi ha subito la violenza si sia lavata, la professionista consiglia di prendere le mutandine indossate al momento dello stupro, e riporle in un sacchetto di carta. Non di plastica poiché è un materiale che provoca muffa e potrebbe appunto danneggiare la prova. Ma se non si è fatta alcuna doccia, è bene dirigersi al pronto soccorso e chiedere aiuto. La mossa successiva è chiamare la polizia, quest’ultima una volta scoperto il fatto è obbligata a denunciare.
Dal momento in cui viene fatta denuncia e avviene l’udienza in tribunale, potrebbe passare un anno. Mentre nell’ufficio del Pubblico Ministero l’indagato e colpevole del reato viene sottoposto ad un interrogatorio lungo e dettagliato. Questo è quanto avviene a livello legale, ma sul piano emotivo e psicologico?
L’esperta suggerisce alle famiglie e alle persone care della vittima di starle accanto, senza denunciare se manca il suo consenso. L’appoggio merita rispetto fino alla fine, anche perché nella maggior parte dei casi lo stupratore è una persona conosciuta dalla vittima, e questo potrebbe causarle ulteriore malessere. Per questo è necessario darle conforto, rispettare i suoi tempi, e sostenere la possibilità di richiedere aiuto ad un professionista del settore. Psicologi e psichiatri sono fondamentali in questi casi.
Soltanto ponendo in essere questo comportamento si può elaborare il trauma e andare avanti. La ferita rimane indelebile e inevitabilmente cambia per sempre la vittima, ma si può stare bene: c’è speranza. Una donna o una qualsiasi altra persona che ha subito un abuso, può ricominciare e rinascere, ma deve accettare la violenza, e superare i danni fisici, emotivi e psicologici subiti in maniera opportuna.
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