Può una semplice bambola di plastica aiutare la vita di molte donne? Se hai sempre visto le Barbie solo come un gioco, sappi che la sua ideatrice ha inventato anche un’altra cosa
Almeno una volta nella vita ognuno di noi ha giocato con una Barbie. La fashion doll per eccellenza è stata il passatempo di molte ragazzine che creavano storie tra Barbie, le sue amiche e Ken. Essa è stata la prima bambola con le fattezze di donna e non di bambina ed è stata prodotta dalla Mattel.
Questa società statunitense venne fondata da Elliot Handler e Harold “Matt” Matson, la cui fusione dei nomi dà appunto Mattel. In seguito la moglie di Elliot, Ruth Handler, ne divenne presidente. Ancora oggi la Barbie è la bambola più venduta al mondo.
Su Barbie è anche uscito nelle sale un film diretto da Greta Gerwig. La pellicola è il primo adattamento cinematografico live action della celebre serie di fashion doll della Mattel Barbie. La sua protagonista principale, “Barbie stereotipo” che vive in una società matriarcale, è interpretata dall’attrice Margot Robbie. Ken invece è Ryan Gosling, amico di Barbie e da sempre innamorato di lei.
Forse non tutti sanno che nella vita reale una persona con le stesse fattezze di Barbie non potrebbe esistere. La conformazione del suo corpo, con piedi minuscoli e un reggiseno di coppa C, non le consentirebbe di mantenere una posizione eretta. Come spiegato anni fa dalla presidentessa della Mattel, Ruth Handler, la Barbie doveva avere un seno prosperoso affinché le bambine si proiettassero in quella immagine perfetta di donna. Un’immagine stereotipata appunto e oggi per fortuna superata. Anche nel film, Barbie viene resa più moderna e con una visione femminista.
Ma la Handler ha aiutato tante donne non solo a crescere con le Barbie. Considerata l’ideatrice della bambola più venduta al mondo, nel 1970 subì una mastectomia che la spinse successivamente a lasciare la Mattel e a fondare una società che aiutasse altre donne con lo stesso problema di salute. Morì nel 2002 per un tumore al colon e sul suo necrologio apparso sul Los Angeles Time vi era scritto: “Ho vissuto la mia vita da seno a seno“.
Ruth Handler fondò la Nearly Me. Questa società era specializzata in protesi mammarie uniche nel suo genere e ideali per le donne che avevano subito mastectomie. Ha quindi aiutato le donne a vedersi di nuovo belle e riconnettersi con una parte del proprio corpo che le era stata tolta. Se la sua Barbie, adulta e con seno, aveva ricevuto molte critiche, la sua visione di donna emancipata ha permesso a molte bambine di crescere con un pizzico di femminismo. Barbie era infatti una donna che aveva accesso a uno stile di vita divertente, spensierato e indipendente che la maggior parte delle donne di quell’epoca non aveva. Il seno grande era solo un contorno.
Le protesi in silicone liquido create dalla Handler erano nuove sul mercato, complete di 70 diverse opzioni di dimensioni a prezzi convenienti e con seno destro e sinistro personalizzati. Le donne che subiscono una mastectomia, sperimentano ansia e depressione, l’ideatrice della Barbie andò in loro aiuto con queste protesi. La piccola squadra di Nearly Me comprendeva altre otto donne, la maggior parte erano sopravvissute al cancro al seno e avevano subito mastectomie. Il seno quindi fu una costante nella vita della Handler che aiutò molte donne.
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