Un incedibile storia di una coppia partita a piedi per un viaggio che gli avrebbe portati, secondo le loro teoria, fino alla fine della terra piatta.
Di storie particolari se ne sentono molte, ma bisogna ammettere che questo viaggio è davvero qualcosa di particolare e bizzarro, una convinzione di due persone che sostengono che la terra sia piatta e per dimostrarlo si incamminano verso la fine del mondo. Partiti da Ustica a piedi durante il lockdown, si sono incamminati convinti di consolidare la loro teoria e di poterla dimostrare a chi non gli credeva.
Ogni persona ha le proprie teorie, soprattutto in questo campo del terrapiattismo, ognuno la pensa come vuole e estrapola la convinzione che più lo fa sentire diverso e a suo agio. È il caso di una coppia che durante il lockdown, forse perché stanca delle bugie dei poteri forti, è partita per un viaggio, a piedi, che secondo loro gli avrebbe portato sul bordo della terra, sulla fine del mondo piatto, davanti magari ad un enorme barriera di ghiaccio.
Negli ultimi anni queste teorie sono spuntate un po’ ovunque, il lockdown le ha alimentate come benzina sul fuoco e questa coppia aveva una meta precisa, una meta che in fin dei conti è molto più vicina di quello che si possa pensare e che contrasta un po’ con le solite teorie, che posizionano la barriera e la fine del mondo, più o meno dove c’è l’Australia, che secondo alcuni terrapiattisti, non esiste, la nazione dei Koala e dei canguri è pura invenzione dei poteri forti.
“La terra è piatta”, il viaggio a piedi di una coppia alla ricerca della fine del mondo
La coppia è partita dal Veneto, in pieno lockdown e con l’obiettivo di arrivare a Lampedusa, dove secondo loro lì c’era il confine del mondo, il bordo della terra piatta. Sono partiti a piedi infrangendo qualsiasi restrizione, determinati e sicuri delle loro idee. Il loro tentativo si è presto trasformato in un’epopea. Hanno venduto pure la propria auto per comprare una barca e poter partire da Termini Imerese (Comune siciliano vicino a Palermo) e circumnavigando la Sicilia raggiungere poi Lampedusa.
I due avventurieri terrapiattisti sono stati trovati a largo di Palermo, a Ustica, persi e stremati, la cosa curiosa è che per orientarsi usavano una bussola, oggetto che uno con le loro convinzioni dovrebbe rinnegare. Prelevati dalla guardia costiera sono poi stati portati in quarantena a Palermo per precauzione.
La coppia però dopo la “cattura” ha tentato la fuga, la guardia costiera conoscendo le abilità di navigazione dei due, gli ha recuperati appena tre ore dopo e riportati in Sicilia per farli tornare a casa. Qualche giorno dopo la coppia di terrapiattisti ha tentato di nuovo la fuga e si sono “rifugiati” in una casa di un mitomane complottista che affermava di avere il Covid. I due spaventati molto per questo evento hanno rinunciato infine alla loro missione.
Dopo quello spavento, l’avventura verso la fine del mondo e la dimostrazione delle loro teorie è passata in secondo piano. I due hanno fatto poi ritorno in Veneto delusi ma per fortuna vivi e vegeti. Una storia incredibile che è anche la dimostrazione della forza e determinazione che hanno certe persone nelle proprie teorie.
Chissà se nella loro testa avranno pensato che la guardia costiera non era lì per portarli in salvo, ma per catturarli e fermarli perché troppo vicini alla verità, forse hanno rinunciato alla loro meta, proprio per quello, convinti che la loro prova l’avevano trovata. I poteri forti li avevano fermati prima della grande scoperta.