Purtroppo il sud sta bruciando, gli incendi sono sempre più frequenti, quasi sempre sono provocati dall’uomo e non si tratta di auto-combustione: la realtà è da mettere i brividi.
Anche quest’anno gli incendi nel nostro paese e non solo, si stanno diffondendo a macchia d’olio, Sicilia e Calabria sono le regioni più colpite, ma anche nazioni come la Grecia, con le isole di Rodi e Corfù completamente in fiamme. Le altissime temperature alimentano la diffusione e la formazione dei fuochi che si propagano anche grazie ai forti venti che hanno caratterizzato le giornate del sud Italia.
Solo in Sicilia, la parte più colpita del paese, si contano più di 55 roghi, davvero una quantità esagerata e che non permette ai pompieri di concentrarsi solo su un fronte incendiario. Gli incendi sono arrivati un po’ ovunque a ridosso della città, ma anche degli aeroporti facendo annullare tutti i voli e mettendo in ginocchio la regione. Il fuoco non si ferma ed arrivato pure a bruciare una discarica, rilasciando nel l’aria sostanze tossiche e dannose per la salute.
La situazione è davvero drammatica e molte regioni stanno per richiedere lo stato di emergenza, solo in Sicilia si contano già più di duemila sfollati, soprattutto nel palermitano, chiusi alcuni tratti dell’autostrada per scarsa visibilità data dal fumo, in appena 24 ore gli incendi si sono propagati per tutta la regione, nella speranza che arrivi il prima possibile un po’ di pioggia in soccorso.
I motivi che spesso si nascondono dietro a questi incendi
Ormai quando sentiamo parlare di incendi sappiamo che la natura di essi è quasi sempre dolosa, o comunque data da un errore umano e una noncuranza del rischio in certe situazioni di estremo caldo e di secco. Sembra assurdo vedendo i danni ingenti che vengono provocati, ma dietro a tutto questo disastro c’è sempre l’uomo e molto spesso c’è dietro egoismo e molta ingenuità.
Le motivazioni per cui scaturisce un incendio sono diverse. Sicuramente la principale è il clima: nei periodi estivi di caldo molto intenso, secco e ventilato anche un piccolo errore potrebbe essere fatale, tanto che ci sono diverse leggi che punisco chi accende dei fuochi senza alcuna autorizzazione. In periodi caldi come questi basta una minima distrazione per far scaturire un enorme incendio in pochissime ore.
Una delle pratiche più diffuse e che è la maggior causa di incendi del mondo sta nell’agricoltura. La pratica di bruciare i residui colturali è tuttora ampiamente diffusa non solo per la velocità con cui si consegue l’eliminazione dei rifiuti agricoli, ma anche per alcuni vantaggi che la pratica comporta, come la riduzione del carico di erbe infestanti e delle avversità biotiche (ad es. mal del piede del frumento, mal secco del limone, fleotribo dell’olivo) sui terreni interessati. Ovviamente se fatta ingenuamente, o magari per semplice egoismo in situazioni climatiche come queste, l’incendio e quasi sicuro.
Una lotta continua contro gli incendi
Più capitare in qualche piccolo caso che gli incendi siano scaturiti da un piromane, una persona mentalmente instabile che lo fa per piacere e si è da mettere i brividi, magari lo fa per gioco. Un agricoltore che però fa dei roghi di per bruciare i residui culturali con questo clima, non è poi così lontano dall’essere un piromane e la situazione drammatica in Sicilia lo dimostra.
Le leggi per prevenire questa pratica ci sono e sono sempre più stringenti, un metodo di smaltimento che porta vantaggi solo all’agricoltore, ma che potrebbe causare dei danni enormi non solo a lui ma all’intero territorio se si dovesse creare un incendio. Si possono fare più controlli, agevolare in qualche modo lo smaltimento di alcuni rifiuti agricoli ma poi sta sempre all’uomo la responsabilità e la coscienza di non fare determinate cose. Perché il territorio è vastissimo e se non si rispettano le leggi che ci sono, queste situazioni drammatiche saranno sempre all’ordine del giorno appena il clima facilita la propagazione di un incendio.