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Categories: Salute

Se fai questo lavoro e soffri di ansia, la spiegazione c’è: ora è ufficiale

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Samanta Airoldi

Sono stati riscontrati livelli altissimi di ansia in una specifica categoria di lavoratori. Non indovinerete mai di chi si tratta.

Stress, ansia, attacchi di panico: tutti segnali che indicano che siamo in burnout, cioè che stiamo “esplodendo” a causa del nostro lavoro. Il fenomeno è molto comune tra chi fa un certo lavoro. ma non si tratta dei medici come si potrebbe pensare. In questo articolo vi sveliamo qual è la categoria maggiormente colpita dall’ansia.

Una categoria è particolarmente soggetta ad ansia – Agora24.it

Il lavoro non dovrebbe mai essere solo un modo per arrivare a fine mese. Ciò che facciamo deve piacerci, deve rispecchiare chi siamo, le nostre idee e i nostri valori. Soprattutto il lavoro deve arricchire la nostra vita prima ancora che il nostro conto in banca. Chi non fa un lavoro che ama è più soggetto ad essere colpito da sentimenti come frustrazione, tristezza, stanchezza cronica.

Tuttavia, molto spesso, anche chi fa un lavoro che ama può essere colpito da attacchi di ansia o di panico, stress e sensazione di esplodere da un momento all’altro. In gergo tecnico questo fenomeno si chiama burnout e colpisce tantissimi lavoratori, specialmente i più giovani. Da un recente studio è emerso che a soffrire di ansia sono soprattutto i lavoratori di un settore. I medici? No: incredibilmente non sono i medici ma è un’altra categoria che, comunque, sta a contatto ogni giorno con centinaia di persone.

Ansia: ecco chi sono i più colpiti

Svegliarsi con l’ansia di andare a lavoro non è sicuramente una bella sensazione e, alla lunga, può dare vita a depressione ed esaurimento nervoso. Fortunatamente negli ultimi anni si sta iniziando a parlare del fenomeno del burnout e si stanno cercando soluzioni.

Il 65% dei parrucchieri soffre di ansia – Agora24.it

La categoria forse più colpita dall’ansia e dal burnout non sono né i medici né i magistrati né gli insegnanti: sono i parrucchieri. Il 65% di chi fa questo mestiere ha sofferto, almeno una volta, di ansia. Chi fa il parrucchiere, solitamente, viene a contatto ogni giorno con centinaia di clienti, in prevalenza donne. Per noi donne il momento del salone di bellezza è un rituale nel quale ci lasciamo andare a confidenze di ogni tipo e, spesso, pretendiamo pure che chi ci ascolta ci dia il suo parere o dei consigli.

Abbiamo mai pensato che il nostro parrucchiere- o la nostra parrucchiera- ogni giorno è costretto ad ascoltare centinaia di donne che gli raccontano segreti, problemi, confidenze? È normale che a fine giornata il lavoratore sia stanco mentalmente più ancora che fisicamente. Soprattutto perché questa costrizione ad ascoltare si ripete ogni giorno. Il parrucchiere per noi è come uno psicologo. Il problema è che, a differenza dello psicologo, il parrucchiere non è stato formato per mantenere la giusta distanza emotiva che gli consente di non fare suoi i problemi altrui.

In tal senso, per porre rimedio a questa situazione, l’Oreal professionel– leader nei prodotti per la cura dei capelli – sta organizzando in diversi paesi del mondo corsi in collaborazione con Organizzazioni non governative proprio per formare  nuovi professionisti. L’obiettivo è imparare a riconoscere i fenomeni di burnout e aiutare i lavoratori che ne sono colpiti.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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