Sono stati riscontrati livelli altissimi di ansia in una specifica categoria di lavoratori. Non indovinerete mai di chi si tratta.
Stress, ansia, attacchi di panico: tutti segnali che indicano che siamo in burnout, cioè che stiamo “esplodendo” a causa del nostro lavoro. Il fenomeno è molto comune tra chi fa un certo lavoro. ma non si tratta dei medici come si potrebbe pensare. In questo articolo vi sveliamo qual è la categoria maggiormente colpita dall’ansia.
Il lavoro non dovrebbe mai essere solo un modo per arrivare a fine mese. Ciò che facciamo deve piacerci, deve rispecchiare chi siamo, le nostre idee e i nostri valori. Soprattutto il lavoro deve arricchire la nostra vita prima ancora che il nostro conto in banca. Chi non fa un lavoro che ama è più soggetto ad essere colpito da sentimenti come frustrazione, tristezza, stanchezza cronica.
Tuttavia, molto spesso, anche chi fa un lavoro che ama può essere colpito da attacchi di ansia o di panico, stress e sensazione di esplodere da un momento all’altro. In gergo tecnico questo fenomeno si chiama burnout e colpisce tantissimi lavoratori, specialmente i più giovani. Da un recente studio è emerso che a soffrire di ansia sono soprattutto i lavoratori di un settore. I medici? No: incredibilmente non sono i medici ma è un’altra categoria che, comunque, sta a contatto ogni giorno con centinaia di persone.
Ansia: ecco chi sono i più colpiti
Svegliarsi con l’ansia di andare a lavoro non è sicuramente una bella sensazione e, alla lunga, può dare vita a depressione ed esaurimento nervoso. Fortunatamente negli ultimi anni si sta iniziando a parlare del fenomeno del burnout e si stanno cercando soluzioni.
La categoria forse più colpita dall’ansia e dal burnout non sono né i medici né i magistrati né gli insegnanti: sono i parrucchieri. Il 65% di chi fa questo mestiere ha sofferto, almeno una volta, di ansia. Chi fa il parrucchiere, solitamente, viene a contatto ogni giorno con centinaia di clienti, in prevalenza donne. Per noi donne il momento del salone di bellezza è un rituale nel quale ci lasciamo andare a confidenze di ogni tipo e, spesso, pretendiamo pure che chi ci ascolta ci dia il suo parere o dei consigli.
Abbiamo mai pensato che il nostro parrucchiere- o la nostra parrucchiera- ogni giorno è costretto ad ascoltare centinaia di donne che gli raccontano segreti, problemi, confidenze? È normale che a fine giornata il lavoratore sia stanco mentalmente più ancora che fisicamente. Soprattutto perché questa costrizione ad ascoltare si ripete ogni giorno. Il parrucchiere per noi è come uno psicologo. Il problema è che, a differenza dello psicologo, il parrucchiere non è stato formato per mantenere la giusta distanza emotiva che gli consente di non fare suoi i problemi altrui.
In tal senso, per porre rimedio a questa situazione, l’Oreal professionel– leader nei prodotti per la cura dei capelli – sta organizzando in diversi paesi del mondo corsi in collaborazione con Organizzazioni non governative proprio per formare nuovi professionisti. L’obiettivo è imparare a riconoscere i fenomeni di burnout e aiutare i lavoratori che ne sono colpiti.