Molte persone associano la virilità degli uomini alla calvizie, credendo sia un fattore che influenza positivamente le loro prestazioni sessuali. Mito o realtà?
Cosa influenza la capacità degli uomini di offrire prestazioni sessuali considerate soddisfacenti dal proprio partner? Le risposte, come sempre, sono molteplici e non possiamo ricondurre il tutto a una singola variabile, ma potrebbero essercene alcune più affidabili di altre per capire se un uomo, a letto, ci sa fare o meno. Una di queste è la calvizie.
Secondo un sondaggio in particolare, più della metà delle persone alle quali è stato chiesto di esprimere un parere a riguardo crede che la calvizie sia una green flag per quanto riguarda l’attività sessuale dell’uomo, poiché ritenuto più virile di chi invece possiede una chioma folta. Ma sarà vero? Vediamo di scoprire insieme, nel dettaglio, tutto ciò che si conosce a riguardo, traendo alla fine le opportune conclusioni.
Calvizie e sessualità: sono davvero collegate?
C’è, in effetti, un motivo se vengono spesso associate calvizie e virilità. Uno dei principali determinanti della calvizie maschile è, infatti, il testosterone, responsabile tra le altre cose di mascolinità e virilità. Non a caso, molti bodybuilder hanno alla lunga iniziato a perdere capelli, anche in giovane età, a causa del diidrotestosterone, androgeno responsabile dell’atrofia follicolare in alcune aree del cuoio capelluto particolarmente predisposte.
Esattamente per questo, la credenza popolare è che calvizie e virilità vadano di pari passo. La virilità, però, nonostante faccia rima con sessualità, non la influenza direttamente. O meglio, la virilità comprende dentro di sé molte sfumature della sessualità, come la salute sessuale, la capacità riproduttiva e la vitalità, ma non influenza direttamente le prestazioni sessuali dell’uomo. Le ricerche condotte nel corso degli anni non hanno infatti evidenziato alcuna correlazione tra la mancanza di capelli e l’essere più attivi a letto. Questo anche perché la calvizie non è causata soltanto dal diidrotestosterone, del quale abbiamo già discusso, ma anche da condizioni di salute particolari come il diabete, elevati livelli di stress o anche una certa predisposizione genetica.
È quindi valida la considerazione iniziale o è solo un mito? A grandi linee, non esiste una teoria scientifica che supporti che un uomo calvo sia più bravo a letto di altri, anzi. Questa tesi è piuttosto scoraggiata dai ricercatori che l’hanno analizzata, ma comunque fanno notare che la virilità potrebbe giocare un ruolo, seppur secondario, nell’attività sessuale.