Olimpiadi invernali, tante le contestazioni per evidente coinvolgimento politico

Olimpiadi invernali, il Governo Occidentale boicotta la cerimonia

Le olimpiadi invernali sono iniziate venerdì a Pechino ed è evidente che siano le più contestate degli ultimi 10 anni. Sta accadendo davvero di tutto a causa del coinvolgimento politico e diplomatico probabilmente anche a causa di ciò che sta accadendo nel mondo intero, Russia, America, Ucraina. Molti capi di Stato e di Governo Occidentali hanno boicottato l’apertura della manifestazione sportiva per rivendicazioni politiche. Molte associazioni hanno affermato che quelle che si stanno svolgendo in queste ore sono in realtà considerabili le Olimpiadi del Genocidio a per ciò che la popolazione degli uiguri nella regione cinese dello Xinjiang sta vivendo da tempo ormai e di cui nessuno si preoccupa preferendo nascondere la testa sotto la sabbia. Anche gli sponsor hanno preso una decisione in merito mantenendo un profilo basso evitando la promozione dei giochi come sempre avvenuto negli anni precedenti. Non può esserci dimostrazione migliore della cerimonia di apertura della quale ha parlato uno dei giornalisti del New York Times. Ha raccontato una cerimonia di sfarzo e simboli di unione studiata ed organizzata in questo modo per dare l’impressione di leggerezza e tranquillità che in realtà sono mancate e continueranno a mancare. Dell’apertura si è occupato il regista Zhang Yimou che ha ricevuto tre nomination agli Oscar per Hero, Ju Dou e Lanterne Rosse. Ha proposto al pubblico coreografie particolari, articolate, bellissime, capaci di trasmettere messaggi di fratellanza e pace. chiamando in causa la canzone Imagine di John Lennon come ogni Olimpiade del passato.

Vladimir Putin lancia un messaggio all’Occidente, che sa di minaccia

L’assenza dei rappresentanti ed i leader dei paesi Occidentali è stata una reazione contro la violazione dei diritti umani in tutta la Cina. E’ intervenuto il presidente Vladimir Putin che insieme a Xi Jinping ha voluto rimarcare l’alleanza tra la Russia e la Cina criticando l’occidente e lanciando delle vere e proprie minacce rivolte anche alla Nato. Dopo la cerimonia i leader hanno affermato che la loro alleanza non ha limiti, che insieme si schierano contro la Nato ed i paesi occidentali decidendo di opporsi quindi a qualsiasi tentativo di interferenza nelle regioni vicine con un netto e chiaro riferimento agli avvenimenti di questi giorni in Ucraina. La Russia ha più volte minacciato di attaccare a seguito di ciò sono stati schierati tantissimi soldati americani pronti a rispondere al fuoco per cercare di proteggere la popolazione ucraina per troppo tempo ferita e lasciata indifesa. A prendere parte alla cerimonia sono stati anche molti leader come il principe ereditario Mohammed Bin Salman, l’Emiro del Qatar ed i presidenti di Uzbekistan e Kazakistan. Diversi passaggi sono stati interpretati come provocazioni nette nei confronti dell’Occidente per esempio l’accensione del braciere Olimpico affidata alla fondista Dinigeer Yilamujiang della provincia dello Xinjiang. Ricordiamo che lì un milione di persone della minoranza musulmana è imprigionato presso dei campi di rieducazione. Inoltre la Cina ha recentemente represso nel suo territorio qualsiasi espressione sociale politica e culturale.​ Ma al centro delle provocazioni non c’è soltanto questo, non ci sono soltanto i rapporti della Cina e della Russia con l’occidente ma anche le questioni del passato, non ancora risolte, che hanno a che fare con l’India. Quest’anno l’India ha boicottato le Olimpiadi a seguito della decisione del governo cinese di scegliere tra 1200 portatori della torcia un ufficiale dell’esercito che nel 2000 aveva attaccato le forze indiane, uccidendo 20 soldati indiani. La decisione non è stata accettata e l’India ha reagito di conseguenza. Il Presidente del Comitato Olimpico internazionale nel corso del discorso alla cerimonia di apertura ha chiesto invano a tutti i paesi partecipanti di rispettare la tregua Olimpica per vivere e far vivere a tutti le Olimpiadi come tali.

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